a cura di
Claudio Gallini
Un altro vocabolo che si vuole analizzare in questa rubrica riguarda il piccolo ma gustoso frutto rosso che i piacentini indicano come magiùstar, ovverosia la fragola.
Mons. Tammi riferisce che la voce piacentina ha un’origine mediterranea dalla quale deriverebbero altresì: magiustrèra, magiustrèina e anche magiustrèin che scherzosamente è oggetto di motteggio da parte dei piacentini nei confronti degli abitanti di Cortemaggiore poiché:
I magiustrèin ad Curtmagiùr vann a cattä i magiùstar con la scàla.
Il lemma dialettale, con piccole variazioni linguistiche, è condiviso in buona parte dell’Emilia occidentale, nella Lombardia meridionale e nel Piemonte orientale e secondo alcuni linguisti, la voce deriverebbe da “maggio” cioè il mese in cui maturano i primi frutti.
A titolo di curiosità riportiamo che con il termine “magiostrina”, s’intende altresì il cappello maschile di paglia rigida forse in origine indossato dai venditori di fragole.
Fonte immagine: internet |
In alta val Nure, a titolo informativo, la fragola è invece chiamata mürél e in questo caso l’influenza ligure è determinante; ad Airole (IM) è difatti denominata merélu, a Calizzano (SV) è muréi, a Zoagli (GE) è merélu e così via.
L’etimologia della voce alto valnurese, strettamente legata a quella ligure, è da ricercarsi nel dizionario di Giovanni Casaccia dove ci appare come “mélo” ovvero “sorta di piccol frutto primaticcio, rosso, odoroso, e da un gusto graditissimo”, come una piccola mela (dal latino melum).
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