Questo pensiero, negli anni, mi è "balenato" in mente in più di un'occasione. Spesso, ho negato a me stesso l'idea che la mia città fosse su certe questioni arretrata e con una mentalità troppo chiusa. Del resto, sarebbe una tipica caratteristica di una qualsiasi cittadina di provincia. Ma, con sommo rammarico, inizio a pensare che nella nostra realtà, sia molto più presente la componente distruttiva rispetto a quella costruttiva. L'importante è bloccare le iniziative altrui, qualsiasi esse siano. Nascono allora associazioni e comitati di ogni genere (alcuni li ritengo utilissimi), atti a bloccare qualsiasi manifestazione o locale pubblico reo del disturbo alla quiete pubblica.
Penso al comitato nato anni fa contro la possibilità di tenere concerti al campo Daturi, all'indignazione di alcuni cittadini, nata dopo spettacoli ritenuti volgari??? in un noto bar cittadino, all'obbligo di chiusura entro le 21:00 dell'IRISH PUB e della "battaglia" di alcuni residenti del pubblico passeggio, contro la "demoniaca" manifestazione del mecato europeo sul Facsal. Ovviamente, determinate problematiche, solo chi vive in questi posti le può capire fino in fondo. Purtroppo, inizio a pensare maliziosamente che, in realtà, esista in certe persone una insofferenza di fondo nel sopportare i disagi che certi luoghi di aggregazione giovanili e manifestazioni possono comportare; senza pensare però, anche agli aspetti benefici in termini turistici, economici e di sicurezza. Vorrei ricordare che, se la città avesse locali e strade "vissute" ovviamente civilmente dalla cittadinanza, non esisterebbe la "paura dell'uomo nero"... Se certi eventi: come il mercato europeo, quello del forte, quello dell'antiquariato, etc etc. non fossero ostacolati solo per il gusto di farlo, ma si cercasse di limare costruttivamente le lacune e i loro disagi, la città potrebbe realmente crescere e "maturare" nella propria mentalità. Noto invece, che è sempre più vivo che mai, il sentimento di bloccare a prescindere qualsiasi iniziativa fatta dal proprio rivale, che sia per questioni politiche o di semplice incompatibilità epidermica.
Amo la mia città, vorrei vederla migliorare e crescere; invece, la ritrovo sempre più ancorata a stupide ripicche di "campanile" che mi fanno capire che questa assurda mentalità è radicata in troppe persone e che, FORSE, è davvero
un paese (città)
per vecchi!