Attraversando la galleria del Palazzo del Governatore, in piazza dei Cavalli a Piacenza, chissà quanti piacentini avranno notato una particolare lapide, murata sotto il portico, senza darle troppa importanza ma che nella realtà ricorda il dominio di Napoleone nella nostra città.
Il 7 maggio del 1796 Napoleone conquistò con molta facilità Piacenza, la quale pagò a caro prezzo questa invasione che scombussolò la città e l’intero Ducato sotto diversi aspetti che spaziarono dall'economico, al sociale e al politico.
Napoleone infatti portò nuove tasse da pagare, molte case furono confiscate e numerose opere d’arte furono trafugate e portate a Parigi, oltre al clima di terrore che si viveva in quegli anni; difatti i resistenti e i disobbedienti erano giustiziati in un perfetto clima dittatoriale.
La battaglia di Lodi in una rappresentazione di Myrbach-Rheinfeld. (fonte immagine: Wikipedia) |
Di contro però Napoleone nel 1805 introdusse il "Codice Civile Napoleonico" che disciplinava i rapporti tra Stato e civili e i rapporti tra gli stessi civili; avviò numerose migliorie nella pubblica amministrazione, nella sanità, nell'istruzione, potenziò l’agricoltura, e tanto altro.
La dominazione francese a Piacenza durò diciotto anni, poiché nel 1813 le celebrità napoleoniche terminarono con la disastrosa Campagna di Russia e il Ducato di Parma e Piacenza passò nelle mani di Maria Luigia d’Austria, ricordato da sempre come un periodo molto florido anche per la nostra città.
Claudio Gallini è perito industriale ma appassionato studioso di storia locale, e di dialetti soprattutto dell’alta val Nure dove risiedono le sue radici.
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