La riuscitissima mostra sul comandante Annibale, conclusasi a Piacenza lo scorso 17 marzo 2019, ha trovato ampio risalto anche sul quotidiano teutonico "Süddeutsche Zeitung", uno dei più letti in Germania.
L'articolo, apparso il diciotto febbraio scorso, ripercorre a grandi linee, la storia del condottiero cartaginese senza però citare la celebre "Battaglia della Trebbia"; il giornalista, che pare aver visitato la mostra, accenna solamente alla "Battaglia del Ticino" e alla "Battaglia di Canne" chiedendosi cosa troviamo noi italiani di così interessante nella figura di Annibale Barca.
La figura del condottiero cartaginese viene descritta come una delle più "vivaci" tra i nemici dei Romani se paragonata, ad esempio, a Vercingetorige o ad Arminio e ciò è dovuto, stando alle ipotesi del giornalista, alle cronache che ci sono state trasmesse da storici come Tito Livio; dobbiamo comunque ad Annibale un'infinita ammirazione ammettendo le sue imprese spettacolari e il suo potere.
La figura del condottiero cartaginese viene descritta come una delle più "vivaci" tra i nemici dei Romani se paragonata, ad esempio, a Vercingetorige o ad Arminio e ciò è dovuto, stando alle ipotesi del giornalista, alle cronache che ci sono state trasmesse da storici come Tito Livio; dobbiamo comunque ad Annibale un'infinita ammirazione ammettendo le sue imprese spettacolari e il suo potere.
Tra le righe il corrispondente interpreta questa mostra come il tentativo di Piacenza di essere rivalutata perché poco conosciuta, pur proteggendo una storia molto antica; nel contempo però egli paragona la lotta tra Annibale e i Romani con la situazione dell'Italia odierna che si trova a ribellarsi con il "mostro" della burocratica Unione Europea seppur, continua il giornalista, all'ingresso di Palazzo Farnese sventola la bandiera italiana vicino a quella europea.
Della mostra viene esaltato soprattutto l'esposizione del dipinto settecentesco di Francisco Goya dal titolo: "Annibale vincitore, che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia", seppur riferisca, senza probabilmente l'intenzione di sminuire la mostra, di aver trovato soltanto due dozzine di reperti e la proiezione di un video.
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