Il collage di memorie firmato da Lino Gallarati è davvero ricco di personalità piacentine che come abbiamo detto per il “Lòlu”, in un mio precedente pezzo, non andrebbero mai dimenticate.Una figura poliedrica del commercio locale, che si vuole descrivere invece ora, è quella di Ernesto Gelati, un venditore ambulante che esercitò la sua professione per tanti anni in Piemonte ma che a Piacenza, ormai decano del mestiere, aveva portato al culmine attorno agli anni cinquanta. Turinu, così era anche appellato per la sua lunga permanenza in terra sabauda, era organizzato in base alle stagioni e proponeva i suoi prodotti seguendo gli eventi del tempo. C’era il periodo dei limoni, poi la stagione dei fiammiferi, ed era facile trovarlo in piazza dei Cavalli con la sua cassettina, mentre in novembre si attrezzava efficacemente con dei barattoli pieni di crisantemi da offrire ai propri clienti. Trascorso il periodo di Santi e Morti, era invece semplice incontrarlo vicino alla chiesa di San Francesco o in via XX Settembre a vendere Lunari e Solitari che lo stesso Gallarati, tipografo, gli forniva già negli anni seguenti al secondo conflitto mondiale.
In estate invece il nostro Ernesto si cimentava nella vendita delle belle e buone angurie provenienti da San Giorgio al grido di “Taglio, taglio rosso”, oppure con il suo cesto di vimini, ben sistemato sulla bicicletta, pieno di pesci freschi strillando “bei vìv, bei vìv”!
Gelati, piacentino del sasso DOC, nacque nel quartiere di Sant’Agnese e se fosse ancora vivo sarebbe una preziosissima miniera di ricordi della Piacenza popolare di una volta, della Piacenza che nemmeno nei libri si può leggere, perché di rado vengono ricordati questi personaggi quasi folkloristici.
Chi l’ha conosciuto, come lo stesso Gallarati che ne racconta nella sua Antologia di Ricordi, lo descrive come una persona dalla memoria portentosa capace di riesumare tantissimi protagonisti della Piacenza dei tempi andati che ahimè nessun potrà più ricordare.
articolo di: Claudio Gallini
articolo di: Claudio Gallini
In estate invece il nostro Ernesto si cimentava nella vendita delle belle e buone angurie provenienti da San Giorgio al grido di “Taglio, taglio rosso”, oppure con il suo cesto di vimini, ben sistemato sulla bicicletta, pieno di pesci freschi strillando “bei vìv, bei vìv”!
Gelati, piacentino del sasso DOC, nacque nel quartiere di Sant’Agnese e se fosse ancora vivo sarebbe una preziosissima miniera di ricordi della Piacenza popolare di una volta, della Piacenza che nemmeno nei libri si può leggere, perché di rado vengono ricordati questi personaggi quasi folkloristici.
Chi l’ha conosciuto, come lo stesso Gallarati che ne racconta nella sua Antologia di Ricordi, lo descrive come una persona dalla memoria portentosa capace di riesumare tantissimi protagonisti della Piacenza dei tempi andati che ahimè nessun potrà più ricordare.
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