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domenica 27 luglio 2008

Tempo di vacanze...

Apro questo post per augurarvi una buona estate e delle buone vacanze, specialmente per chi avrà la fortuna, o forse l'ha già avuta, di trascorrere qualche giorno al mare, in montagna o dove meglio crediate.
Ultimamente gli aggiornamenti sono più sporadici, mi riprometto però di riprendere a Settembre con una periodicità almeno settimanale..
Vi invito intanto ad una collaborazione e ad una partecipazione più attiva al blog, sia a livello di idee che per quanto concerne la promozione e lo sviluppo del nostro territorio in tutti i suoi aspetti.
Per quanto riguarda la città, riesco ad essere abbastanza fornito sulla sua storia, sulle foto e sulla situazione attuale della medesima. Sono invece più carente sull'aspetto faunistico, fotografico e storico della provincia. Per chi volesse inviarmi: foto, articoli personali, curiosità, di tutto quello che rappresentano l'eccellenze di Piacenza e Provincia, in termini di: Arte, Storia, Natura, Cultura ed Eno-Gastronomia, è ovviamente ben accetto.
Grazie anticipate a chiunque darà il proprio contributo.

PS: Ovviamente, su ogni materiale fornito, verrà citato il legittimo autore dello stesso.
Massimo

domenica 13 luglio 2008

Piacenza che cambia - Via Roma

Frequentemente ho parlato dei cambiamenti urbanistici a cui la città è stata e sarà nei prossimi anni sottoposta; ma, mentre determinate aree hanno subito uno stravolgimento al loro assetto storico, ve ne sono altre che, nonostante siano rimaste urbanisticamente immutate hanno visto cancellare in poco più che un decennio tutte quelle peculiarità che le caratterizzavano;l'esempio più eclatante è sicuramente Via Roma. Via Roma è in assoluto una delle arterie principali del centro storico cittadino. Da essa si entrava in città per chi giungeva da Est. Al Suo interno, fino a pochi decenni fa, vi era un pullulare di osterie e di botteghe storiche che rendevano la via una strada ricca e vivace. Rivedendo certe immagini del passato, a stento si riesce a riconoscere la "vecchia" Via Roma con quella attuale a cui ci siamo desolatamente abituati ad aver a che fare... La situazione in cui riversa Via Roma è sotto gli occhi di tutti. Se fossi leggermente più giovane, difficilmente riuscirei ad immaginare che Via Roma un tempo fosse una delle strade più signorili della città, ricca di negozi tipici, ristoranti ed osterie dove, i nostri nonni, passavano le serate bevendo i nostri vini e mangiando i nostri piatti tipici. Negli ultimi 10-15 anni, molteplici fattori han fatto si che Via Roma subisse un inesorabile e progressivo degrado, causato dall'abbandono delle storiche attività commerciali sostituite da call-center o da fast-food di Kebab e, dalla "fuga" dei piacentini dalla storica Via, dove attualmente almeno il 90 dei residenti nella stessa è di nazionalità straniera. Sia chiaro, mi preme precisare che tantissimi degli stranieri che abitano in via Roma sono persone rispettabilissime, che lavorano e non infastidiscono nessuno. D'altro canto, sarebbe assolutamente da ipocriti far finta che il problema non esista, perchè, se è vero che tanti di essi sono persone civili, è altrettanto evidente come il tasso di delinquenza e degrado della zona in questione sia negli ultimi anni incrementato. La mia speranza è che ci possa essere un'inversione di tendenza; il che non vuol dire che spero che nella via non vi siano più stranieri ma, invece, che ritorni la residenzialità anche dei cittadini italiani con il conseguente ritorno anche delle nostre attività commerciali perchè, solo così se mai davvero ci potrà essere, ci sarà una vera integrazione fra le diverse etnie e si eviteranno la formazione di veri e propri ghetti, come purtroppo è attualmente Via Roma.


Via Roma nella prima metà del 1900



venerdì 4 luglio 2008

Piaseinsa at vöi bein!

Il 4 luglio si festeggia Sant'Antonino il patrono di Piacenza e, come omaggio alla mia amata città, posto alcune foto d'epoca che, oltre a celebrarne la bellezza, dovrebbero far riflettere su come la città sia cambiata e non sempre in meglio...






TAL DIG IN PIASINTEIN...

Me m'ricord tant cmé fiss astä ier, sum partì pr'al duver, al duver dal suldä. Ho lassä la mé bella Piaseinsa, quand ag peins ad parol a sum seinsa; ma me sum un ver piasintein, quand vo insëma a un dunnein, ag barbott pian pianein: At vöi bein! T'al digh in piasintein c't'ho seimpar vurì bein, dal dé ca t'ho incunträ me m'sum innamurä; e spera tant cmé me: t'vadrè ca gnarà un dé ca te par me t'sarè lünich dunnein, t'al digh in piasintein. Ad giuvnott ag na sarà un bell po', tütt vurran fäs ciamä Lilli, Pupu o Totò; ma al so num ad battesim l'é un ätar, l'é Nicola, Tummäs o un quälc ätar; ma me sum un ver piasintein, quando vo insëma a un dunnein, ag barbott pian pianein: At vöi bein! T'al digh in piasintein c't'ho seimpar vurì bein, dal dé ca t'ho incunträ me m'sum innamurä; e spera tant cmé me: t'vadrè ca gnarà un dé ca te par me t'sarè lünich dunnein, t'al digh in piasintein: At vöi bein!

Gianni Levoni