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venerdì 2 novembre 2012

Piacenza e le piste inciclabili...

Dallo scorso mese di maggio ho avuto la bella idea di abbandonare l’auto in garage,
rispolverare la mia bicicletta e provare ad andare al lavoro con le due ruote per svariate
ragioni.
Aldilà della motivazione economica, dovuta al gravoso costo del carburante di oggigiorno,
non sono da sottovalutare altri aspetti decisamente positivi che ho potuto rilevare in quasi
2.700 chilometri percorsi fino a oggi, che andrò a esporre.
La cifra potrà sbalordire ma il contachilometri non mente; abitando al
quartiere “Belvedere”, lavorando nella zona di Le Mose e compiendo ben quattro volte al
giorno questo tratto, il sottoscritto “macina” quasi trenta chilometri ogni giorno.
Sono trenta chilometri che in tante settimane mi hanno permesso di perdere qualche chilo,
di sentirmi un pochino più in forma e di apprezzare alcuni aspetti della città che stando alla
guida di un’automobile non ti permetterebbe assolutamente di fare.
La bicicletta ti consente di variare il percorso, quando e quanto vuoi e poi la cosa più
bella è la possibilità di passare per il nostro centro storico con gli occhi puntati ai nostri
bei palazzi, fermarsi a osservare un giardino nascosto, apprezzare meglio una città che si
meriterebbe sicuramente di più.
Come in tutte le cose però, c’è ahimè il rovescio della medaglia che non è certo il rischio
di forare la ruota in via Colombo, ma la precaria sicurezza cui è assoggettato un ciclista
lungo le vie della città.
La cosa più sconcertante che si può rilevare a Piacenza, è che il ciclista è più sicuro nelle
vie dove non esistono le cosiddette “piste ciclabili” o “corsie di cortesia per i ciclisti” rispetto
ad esempio alla strada Caorsana, strada percorsa da mezzi pesanti, dove esiste una vera
e propria pista ciclabile separata e protetta dalla carreggiata.
Il mio grande desiderio sarebbe di vedere cancellate quelle righe gialle e bianche
disseminate per la città perché rappresentano una condanna a morte per chi le percorre
magari con l’amara consapevolezza d’essere in sicurezza con la propria bicicletta.
Da troppi mesi sto assistendo, ogni giorno, a scenari apocalittici che soprattutto sull’asse
via Cella-Bianchi–Dante-Conciliazione, percorso più veloce per il sottoscritto, stanno
raggiungendo dei livelli fuori dal comune.
Lo scrivente, è anche automobilista da tanti anni e come tale ha cercato di avere una
visione “super partes” in merito a quest’aspetto, un’analisi fatta dopo cinque mesi di
biciletta a Piacenza, dopo aver avuto la conferma che quelle strisce sono il parcheggio
autorizzato in doppia fila per gli automobilisti; sui giornali locali si è letto che si sono
sensibilizzati gli stessi a rispettare le “corsie di favore” incrementando il numero delle
sanzioni, ma personalmente non ne vedo i frutti, anzi rilevo un aumento di gravi incidenti.
La mia provocazione vuole essere un appello al Sindaco affinché siano rimosse quelle
righe dalle carreggiate, fintanto non si creino delle corsie protette e diventino delle vere e
proprie piste ciclabili come avviene in altre realtà.
Per avvalorare la mia esperienza, ho raccolto in tre giorni, delle riprese eseguite su
percorsi diversi che danno l’idea di quale sia la realtà piacentina sull’argomento.
Le riprese sono state raccolte in un filmato, della durata di due minuti circa, che potrete
visualizzare qui sotto.
Le immagini parlano più di qualsiasi scritto.

Claudio Gallini





video ripreso e montato da Claudio Gallini