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mercoledì 26 novembre 2008

La collezione Rizzi - Vaccari

Ieri, 24/11/2008, all'interno della sala consiliare del Comune di Piacenza, si è ufficializzata un'importante donazione per la nostra comunità. Infatti, Augusto e Mariapina Rizzi, al fine di onorare la memoria dei propri genitori, hanno deciso di donare alla città di Piacenza la collezione artistica che i loro cari hanno raccolto con grande passione e competenza. Il tesoro, composto da 17 dipinti e tre sculture, tutte risalenti fra il 300 ed il 400, troveranno sede all'interno della Pinacoteca comunale, andando a colmare un gap che vedeva quasi la totale assenza di opere ascrivibili a questo contesto storico all'interno della quadreria farnesiana.
Personalmente, accolgo con grande ammirazione nei confronti della famiglia Rizzi che, come fece Ricci Oddi nel secolo scorso, hanno compiuto un gesto d'amore verso la propria città, arricchendola culturalmente e dando la possibilità a chiunque di fruire di quelle mirabili opere raccolte con passione e dedizione nell'arco di una vita dai propri cari.
La collezione Rizzi-Vaccari è composta prevalentemente da opere di pittori toscani, come: Jacopo del Casentino, Andrea di Cione detto l'Orcagna, Rossello di Jacopo Franchi e Dello Delli, Bernardino Fungai, Simone dei Crocifissi.

domenica 9 novembre 2008

Piacere Piacenza

"Piacere Piacenza". Slogan vecchio ma efficace che, da diversi anni, attraverso opuscoli informativi e vhs viene utilizzato per diffondere il nome della nostra città. Ora, anche se il motto è sempre lo stesso, è stata introdotta una nuova strategia comunicativa sicuramente maggiormente competitiva ed al passo coi tempi. Infatti, il 6/11/08 all'auditorium Sant'Ilario, è stato presentata l'anteprima di un DVD turistico in lingua inglese ed italiana atto ad essere un vero e proprio biglietto da visita per la nostra realtà territoriale. L'opera, della durata di circa quindici minuti, è stata realizzata dal videomaker piacentino Roberto Dassoni, mentre i testi sono dell'architetto Federica Corso. Le immagini sono suggestive e mostrano una Piacenza affascinante, una città ricca di cultura e di bellezze; risorse che dobbiamo assolutamente imparare a sfruttare maggiormente. Strumenti come questo DVD possono essere importanti mezzi di comunicazione per diffondere il nome di Piacenza al di fuori dei nostri confini.

martedì 4 novembre 2008

PALAZZO FARNESE - ritorno al passato

Il Palazzo Farnese, costruito per volontà Ottavio Farnese che, dopo la morte del padre Pierluigi, ucciso in seguito alla famosa congiura ordita da alcuni rappresentanti appartenenti alla nobiltà piacentina (PLAC), delle famiglia Pallavicino, Landi, Anguissola e Confalonieri, volle perseguire il sogno del padre che era quello di erigere una vera e propria reggia.
L'imponente progetto, ascrivibile fra il 1560/1564, fu affidato al Caramosino ed in seguito al celebre architetto Jacopo Barozzi, meglio conosciuto come il Vignola. Il cantiere si interruppe nel 1602, giungendo solo ad un terzo del suo completamento, a causa dello spostamento della capitale ducale da Piacenza a Parma. Nonostante tutto a Palazzo Farnese fra il seicento ed il settecento furono apportate delle migliorie attraverso affreschi e stucchi che hanno contribuito ad impreziosirne i suoi enormi spazi. Fu in seguito che l'edificio conobbe una parabola discendente che lo vide diventare caserme austriaca nel 1822 e rifugio per i senzatetto in seguito al secondo conflitto mondiale. E' del 1965 la costituzione dell'Ente Farnese, l'istituzione a cui va il maggior merito della rinascita della reggia Farnesiana che, in oltre quarant'anni dalla sua creazione, ha
riportato il palazzo ai fasti del passato regalando ai piacentini uno scrigno d'arte unico per la nostra storia.
In concomitanza con la presentazione della nuova illuminazione della pinacoteca farnesiana, il Sen Spigaroli, presidente dell'Ente Farnese, ha dato la notizia di un ulteriore intervento strutturale volto a riportare il palazzo nella sua massima autenticità. Infatti, proprio a questo scopo, si andrà ad eliminare i tamponamenti attuati nelle nicchie del loggiato nei primissimi anni settanta del secolo scorso, creando così un alleggerimento della partitura muraria.
Ritengo che l'Ente Farnese rappresenti al meglio come la volontà e l'amore per la propria cultura possa salvare e valorizzare al meglio i tesori di cui tutta l'Italia è stracolma ma che, ahinoi, tante volte vengono lasciati nel degrado più totale.

Progetto originale del Vignola (tratto da wikipedia)