Ogni
città, come la nostra Piacenza, nasconde dei piccoli particolari che
spesso sono ignorati; un dettaglio inosservato, ma dal grande
significato storico e culturale, è un piccolo e anonimo busto posto
in una rientranza di via San Giuliano, poco prima di sfociare in via
Romagnosi.
Questa
scultura, a mio parere poco curata e valorizzata, delinea i tratti di
una figura dalla duplice valenza per la nostra città poiché Carlo
Uttini è stato, oltre che un grande pedagogista italiano, anche il
cugino del maestro Giuseppe Verdi.
L’iscrizione
apposta vicino al busto recita così: "A
tramandare ai posteri onorata memoria del sapiente educatore canonico
don Carlo Uttini per oltre cinquant’anni propugnatore indefesso
della cristiana nazionale pedagogia, gli amici e ammiratori".
Nato a Saliceto il 3 maggio 1822, morto in questo istituto il 3 aprile 1902.
Nato a Saliceto il 3 maggio 1822, morto in questo istituto il 3 aprile 1902.
La
storia di questa figura ci racconta che Carlo Uttini nacque a
Saliceto di Cadeo; egli fu insegnante di lettere ma soprattutto di
pedagogia oltre che rettore del collegio femminile di Sant’Agostino.
Le sue
nuove teorie pedagogiche le poté però mettere in pratica solo nel
1867 quando aprì a Piacenza, proprio lì dove è posto oggi il
busto, il “Giardino d’Infanzia” e dalle sue parole comprendiamo
il significato di questa sua istituzione:
“Che
cosa è cotesto Giardino d’infanzia? dimandano molti. E forse
taluno risponde: E’ un nome inventato per attrarre: a somiglianza
delle figure smaglianti di certe botteghe […] No, il nostro
Giardino d’infanzia non è nulla di questo, […] Il nostro
Giardino non è asilo, e ricovero di bambini dalla carità cittadina
aperto per educare i figli abbandonati dal povero…” (C. UTTINI,
Il giardino d’infanzia, Piacenza, 1871.
"Il GIARDINO D'INFANZA", Piacenza, 1871. - di C. UTTINI |
Tra i
suoi scritti più importanti ricordiamo inoltre “Educhiamo!” del
1874, “Nuova compendia di pedagogia e didattica” del 1884, “L'era
nuova dell'educazione in Italia” del 1851, “I primi sei anni di
vita” del 1880 e tanti altri che hanno dato le basi della moderna
scuola di pedagogia italiana.
Piacenza
gli ha dedicato solo una strada che da via Pietro Cella si congiunge
alla strada Malchioda, ma nel resto d’Italia, soprattutto nel
settore pedagogico è tuttora un’istituzione tanto da far parte
degli “Annali di storia dell’educazione e delle Istituzioni
scolastiche”.
La
figura di Carlo Uttini si meriterebbe davvero più luce e non di
rimanere soltanto una scultura annerita e deteriorata oltre che
trascurata.
L’appartenenza
alla famiglia di Luigia Uttini, madre di Giuseppe Verdi,
rappresenterebbe un forte appiglio anche per far leva sulla
piacentinità del Maestro, che tutto il mondo vede appartenere però
pienamente alla città di Parma.
Busto di Carlo Uttini a Piacenza foto di: © Claudio Gallini |
articolo di: Claudio
Gallini
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