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domenica 30 agosto 2009

Cortemaggiore, il sogno di una città ideale

Pubblico un'interessantissima intuizione dell'amica Chiara Belloni sulla struttura urbanistica di Cortemaggiore.

Studiando la storia della famiglia Pallavicino e del loro arrivo alla fine del '400 in Cortemaggiore, dopo che tante volte avevo preso in mano la piantina del paese e lo stemma della famiglia, ho notato un particolare che fino ad oggi mi era sfuggito; sovrapponendo alla planimetria del centro antico (entro le mura) di Cortemaggiore lo stemma della famiglia Pallavicino si nota una perfetta aderenza tra i due disegni.
Nei documenti della fine del '400 si parla di questo progetto, (della costruzione della nuova capitale dello stato Pallavicino), i lavori sarebbero stati affidati all'architetto ducale Maffeo da Como ed al piacentino Ghiberto Manzi.
Si è sempre pensato quindi a Cortemaggiore come frutto del progetto di una "città ideale" che seguiva le nuove regole del Rinascimento, larghe vie, portici, strade dritte e regolari, altri invece supponevano che lo schema di Cortemaggiore richiamasse l'antico insediamento romano, le vie che partendo dall'antico cardo e decumano massimo si sviluppavano per tutto il paese. (Dodi, Torricella, ecc.).
Quella operata dai Pallavicino è una vera e propria rifondazione dell'antica Cortemaggiore, (si cercherà anche di cambiarne il nome in "Castel Lauro", ma senza successo ...), viene ridisegnato ex novo l'intero paese, eliminati gli edifici vecchi e le strette strade medievali per far spazio alla nuova città; la Capitale.
La struttura perfettamente ridisegnata coincide esattamente con lo stemma della famiglia regnante, non solo; il centro del potere, la rocca ed il palazzo, vengono proprio a coincidere con la parte dello stemma che rappresenta l'aquila imperiale, (sinistra in alto, corrispondente all'angolo sud-est del borgo).
Le mura di cinta seguono proporzionalmente le linee di confine dello stemma, una firma indelebile dei Pallavicino nel tempo.
Ho cercato notizie riguardanti la costruzione del paese. Si parla in effetti sempre di progetto unitario, di ricostruzioni ex novo, di definizione della struttura del paese attraverso disegni e progetti, di costruzioni di edifici sia pubblici che privati che religiosi, e di un sistema di mura e fossati che delineava il perimetro di questa nuova città. Vengono iniziati subito i lavori, della rocca e del palazzo, contemporaneamente al sistema difensivo, poi la chiesa, l'ospedale per i pellegrini ... tutti blocchi regolari, precisi lotti di terreno che ne compongono la scacchiera.
La mia teoria sarebbe quindi quella che gli architetti Maffeo da Como e Ghiberto Manzi abbiano disegnato il progetto della nuova Cortemaggiore ricalcandone la planimetria dallo stemma della casata che avrebbe regnato su quella città, lo stemma proprio dei Pallavicino di Cortemaggiore, come lo si trova affrescato nella chiesa dell'Annunciata.

articolo di: Chiara Belloni


foto di proprietà di: www.libertaonline.it


Stemma dei Pallavicino

sovrapposizione dello stemma con la pianta di Cortemaggiore

Planimetria di Cortemaggiore