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lunedì 30 marzo 2009

Gli occhi attenti del turista

Troppo spesso, frettolosamente, attraversiamo le Piazze e le vie cittadine conoscendo superficialmente ogni suo aspetto. Migliaia di volte abbiamo visto il Gotico, le statue equestri, il Duomo, il Po e tutto ciò che rappresenta Piacenza per i piacentini. Abbiamo avuto innumerevoli occasioni, eppure, per assurdo, scommetto che in pochi cittadini si sono davvero soffermati ad ammirare questi tesori che adornano Piacenza. Navigando su youtube ho trovato un bellissimo e affascinante video con protagonista la nostra città. Ho deciso di condividerlo con voi perchè l'autore è un turista genovese che, a "cavallo" di una bicicletta, fa uno splendido ritratto della nostra cittadina riuscendone a cogliere i colori, le atmosfere e i sapori che, difficilmente, chi ci vive è in grado di percepire fino in fondo.


domenica 22 marzo 2009

Saved the walls

Le mura di Piacenza, fatte erigere a difesa della città nel XVI secolo, oltre al loro indiscusso fascino artistico, possono essere considerate fra i capolavori dell'architettura militare a cui presero parte per la progettazione veri e propri maestri nella costruzione di fortificazioni, come: Antonio da Sangallo il giovane ed il Sanmicheli.
Degli oltre sei Km che circondavano l'impianto urbanistico cittadino ne sono rimasti circa quattro e mezzo, in seguito ai vari interventi demolitori che si sono succeduti a cavallo fra l'ottocento ed il novecento. Degli undici bastioni originari, solo due non sono più esistenti (Fodesta e San Lazzaro), facendo di Piacenza una delle poche citta murate ( in Emilia solo Piacenza e Ferrara).
Proprio per questa sua peculiarità, la città dovrebbe sfruttare a dovere questo straordinario valore aggiunto attraverso una valorizzazione per questa straordinaria testimonianza storica che spesso tendiamo per primi a trascurare.
Attualmente, alcuni tratti di bastioni nella zona di Porta Borghetto, sono in condizioni a dir poco preoccupante. Detriti e frammenti di mura si stanno sgretolando e crollando e, proprio a questo proposito, chiedo personalmente alle autorità competenti un immediato controllo sulla loro situazione.
I bastioni Farnesiani, come già detto, sono troppo importanti per Piacenza, sia per la loro bellezza ma, soprattutto, per la storicità che rappresentano.
Spero vivamente che questo appello possa fruttare un tempestivo intervento!

le mura di Piacenza

lunedì 16 marzo 2009

Piazzale Plebiscito: quale futuro?

La giunta, probabilmente esaltati restauro conservativo attualmente in opera su Piazza Cavalli, sta valutando un progetto di riqualificazione urbana su Piazzetta Plebiscito.
L'intenzione è quella di ridare decoro a quest'angolo suggestivo del centro storico, ridando ad esso il giusto decoro. L'idea del comune sarebbe la seguente: La creazione di un info-point di Enia e, su richiesta del consigliere Galvani, l'inserimento di servizi pubblici sempre aperti per i disabili.
Inutile dire che quest'idea ha sollevato non poche perplessità. La piazzetta è un angolo bellisimo del centro storico, valorizzato dai bellissimi chiostri trecenteschi di San Francesco. Credo che sulla necessità di avere una città che possa garantire i servizi primari sia un atto dovuto e di assoluta civiltà e su questo non si discute. I miei, chiamiamoli dubbi, nascono per ben altri motivi. L'assessore Freda, sulle pagine dei quotidiani locali, ha criticato i censori, sempre critici e mai propositivi. Non credo di rientrare nelle attenzioni dell'assessore, non solo così presuntuoso, ma mi rispecchio perfettamente in quelli che criticano assiduamente le scelte di questa giunta. All'insediamento della seconda giunta Reggi ero piuttosto fiducioso sul futuro di Piacenza, si facevano progetti ambiziosi e, almeno a parole, si abusava della parola PARTECIPAZIONE. Invece, la mia impressione, è che la partecipazione che alcuni cittadini amanti della propria città vorrebbero dare inizi a dare fastidio. Nessuno vuole insegnare il lavoro a nessuno ma, resto fermamente convinto, che non si debba essere Renzo Piano per operare con un minimo di buon senso rispettando la storicità dei luoghi. Parlano di una struttura dal design compatibile (mah?) al contesto in cui essa verrà inserita, in cui troveranno sede i bagni e l'info-point di Enia. Per il mio modo di concepire le cose (evidentemente vetusto), i centri storici vanno salvaguardati nella loro integrità e, se posso avere dubbi sulla collocazione dei bagni per disabili (comunque necessari), trovo allucinante che si possa permettere la creazione di una struttura superflua e decontestualizzata come l'info-point di Enia.


lunedì 9 marzo 2009

Nuovi nati nel Quartiere Roma

Sabato scorso, 7 marzo 2009, via Roma ha visto sorgere una nuova attività commerciale, più precisamente una bottega artistica. Il fatto in questione, puramente banale se pensiamo a quante attività commerciali aprono e chiudono i battenti nell'arco di un anno, assume valore se valutiamo che il negozio ha aperto nella zona più discussa e degradata dell'intera città. Per l'agenzia di sviluppo, "Quartiere Roma", che si è assunta l'onere estremamente difficoltoso di risollevare questa parte di città che, effettivamente, negli ultimi 10-15 anni ha subito un forte degrado ed un evidente calo di charme da parte della popolazione piacentina, sia in termini di residenzialità che di attività commerciali. Mantenere qualche attività straniera ci può stare ma ritengo ipocrita sostenerne la fortuna nell'averne un così alto tasso di botteghe straniere in questa zona perchè, anche se è difficile non cadere in discorsi politici, la zona è di fatto frequentata da soli extracomunitari e, anche coloro che ne millantano i pregi di queste attività commerciali ben se ne guardano di farci degli acquisti.
Comunque, a parte la polemica, ho colto con gran favore la nascita di questa nuova eseprienza commerciale a cui auguro le migliori fortune e che, soprattutto, spero possa dar vita ad un circolo virtuoso in cui sempre più persone possano ridare vira ad un'importante zona commerciale e storica. Rialacciandomi alla mappa che ho pubblicato recentemente, è doveroso ricordare l'enoreme potenzialità di questo quartiere in cui han luogo due importanti indirizzi universitari, un liceo Artistico, una scuola Elementare, spendidi palazza patrizi (Costa, Maruffi, e Anguissola da Sarmato), diverse chiese (San Savino in primis) e i due più bei giardini pubblici della città.
Concludo, anche per evitare equivoci, che l'innesto di nuove attività commerciali italiane implementate da quelle straniere già esistenti, può essere davvero un importante passo per un rilancio concreto della zona.

PS: Doveroso ricordare che è stato inaugurato uno sportello proprio a fianco dell'agenzia di sviluppo, presieduto ogni venerdì da agenti della municipale che coglieranno le eventuali segnalazioni da parte della cittadinanza. Personalmente, la trovo un'ottima iniziativa per aumentare la sicurezza, percepita da molti a volte un po' troppo labile.

domenica 1 marzo 2009

un nuovo futuro per Piacenza

Piacenza, una città di confine, composta da mille contraddizioni, tante da disorientare pure chi in questa realtà ha sempre abitato. Le critiche su di essa, se volessimo farle, sarebbero fin troppo scontate: è una città provinciale, è piccola, è fredda, offre poco per i giovani, etc, etc, etc.
Su queste ed altre affermazioni potrei trovarmi concorde. Piacenza è oggettivamente una piccola città, i piacentini (ormai sempre di meno) sono prevalentemente dal carattere chiuso ed un po' diffidente, le opportunità lavorative ad alti livelli professionali sono limitate, per i giovani ci sono pochi svaghi, etc, etc, etc... Cavolo! se uno appartenente ad un'altra realtà leggesse il blog potrebbe pensare che i poveri piacentini e non, residenti in questo angolo di terra posto fra l'Emilia e la Lombardia siano capitati in uno dei posti più sciagurati d'Italia! La realtà dei fatti è a parer mio ben diversa, a parte il carattere medio dei piacentini che la tendenza ad essere un pochino snob è in tanti casi abbastanza evidente. A parte questo piccolo particolare, insisto ed insisterò anche in futuro sul potenziale assolutamente inespresso di questa città e di una provincia splendida che, comunque, sa farsi meglio apprezzare rispetto al proprio capoluogo.
Piacenza ha tutto quello che potrebbe bastare per essere attrattiva su tutti fronti: culturale, storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico. Sicuramente bisognerebbe lavorare seriamente, magari, per una volta, "volando alto" attraverso progetti e manifestazioni culturali ad alto respiro che possano dare una luce nazionale ed internazionale alla città. Inutile ricordare le possibilità enormi ed uniche che alla città si potrebbero prospettare, in primis la delimitarizzazione delle aree militari all'interno del centro storico, di cui tanto si è parlato durante le elezioni da entrambi i fronti, su cui sono stati tanti sogni ma che, a distanza di oltre un anno dalla nuova giurisdizione Reggi, ancora non si sa nulla sul loro futuro destino.
Un altro elemento di assoluto prestigio è la presenza del fiume Po che bagna la città e parte della provincia, fattore che, se fosse sfruttao sapientemente, risulterebbe veramente una qualità ulteriore per Piacenz.
Inoltre, nel 2015, ci sarà l'Expo a Milano e, anche per questa manifestazione mondiale si è parlato e si parla tanto ma ancora non si è pensato a nulla di concreto.
Ho pubblicato una mappa cittadina che, col tempo, progressivamente completerò. In questa cartina virtuale inserirò quanto Piacenza può offrire a livello culturale evidenziando anche quelle aree attualmente idisponibili alla cittadinanza e che, si spera, in futuro potranno essere parte integrante della città. Insomma, le possibilità di crescita sono tante, ne sono fermamente convinto, Certo è, che non possiamo continuare masochisticamente a "bruciarle"...


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