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domenica 2 marzo 2008

Suggestioni per la città futura

Con questo titolo, La Cooperativa "Piacenza74", ha inaugurato il 29 febbraio un'esposizione di sedici tavole raffiguranti altrettanti progetti su possibili trasformazioni urbanistiche riguardanti la nostra città. Infatti, come ormai già ribadito più volte, Piacenza conoscerà negli anni enormi trasformazioni. Le potenzialità del nostro territorio sono enormi ma, è inutile negarlo, gran parte di esse sono strettamente legate alla dismissione delle famigerate aree militari. Senza questo fondamentale processo gran parte delle idee e dei progetti fin'ora presentati restano purtroppo schizzi fini a se stessi. Sulla concreta speranza di riappropriarci delle suddette aree, Piacenza74 ha organizzato questa interessatissima rassegna di progetti, chiamato per l'appunto "suggestioni".
Non ho ancora avuto il piacere di visitare la mostra in questione ma, leggendo gli articoli apparsi sui quotidiani locali, le idee proposte dai vari studi sembrano molto interessanti ed affascinanti. Le zone su cui è stata concentrata maggiore attenzione sono: la baia di San Sisto, quella del Gonfalone ma specialmente, quella relativa al Castello Farnesiano, inglobato nell'enorme area del "Polo di mantenimento pesante Nord". Colgo l'occasione per complimentarmi con questa splendida iniziativa di Piacenza74 (che mi auguro di riuscire a visitare prima della sua chiusura), grazie anche a questi impulsi la città può crescere, fornendo alla giunta ed alla commissione delegata alle aree militari, interessanti spunti su cui sviluppare dibattiti costruttivi e partecipati fra amministrazione e cittadinanza ma che poi si concretizzino in progetti attuabili e vantaggiosi per la comunità piacentina.
Per chi non avesse la possibilità di recarsi all'esposizione in questione, è possibile visitare il seguente sito: cittafuture.com dove sono inseriti i progetti presentati dai sedici studi d'architettura.


2 commenti:

Gregory ha detto...

Ho dato un'occhiata ai progetti pubblicati sul sito cittafuture e uno su tutti mi ha convinto in particolar modo, quello di FA+FB Architetti: Per la zona del castello Farnesiano, oltre allo scontato parco delle mura si propone:
-un parcheggio interrato con accesso da Piazzale Torino,
-la sistemazione della superficie sovrastante, presumibilmente a pavimentazione in pietra, per una sobria valorizzazione della superstite Porta di S. Raimondo,
-la conservazione e riconversione a laboratori di ricerca scientifica degli edifici militari di maggior interesse architettonico (sono raffigurati in bianco sulla piantina del masterplan, e ben distinguibili sul sito maps.live.com in modalità "bird's eye")
-la costruzione di nuovi edifici (di qualità, si spera) in prossimità del parco a completamento del polo tecnico-scientifico.
Quella che un tempo doveva essere la Piazza d'Armi, con la demolizione delle mura perimetrali verrebbe a ricongiungersi al centro storico permettendoci di godere di una nuova piazza, completamente a verde.
Sempre secondo la piantina, solo una piccola porzione di terreno adiacente a Viale Malta, verrebbe destinato ad ospitare residenze (non una cattiva idea, considerando quanto già si sta costruendo o si incomincerà a costruire a breve, ex-acna, ex-unicem, etc...). In ultimo si prevede la sistemazione definitiva della zona ora adibita a parcheggio (dietro alla Questura) prevedendo la costruzione di un silos, di alcune strutture di servizio pubblico e la messa a dimora di specie arboree per mitigare l'impatto ambientale del rimanente parcheggio a raso (stop alla prateria di cemento attuale, insomma). Se le mie interpretazioni sono corrette, questo mi pare un piano sensato e soprattutto fattibile.

Per quanto riguarda il secondo progetto proposto, inerente alla Baia di S. Sisto, a mio avviso lo spunto più interessante é dato dalla soluzione proposta per ricollegare la città al fiume, con la creazione di:
- un sottopassaggio in via Legione Zanardi Landi per accedere a un parcheggio interrato a nord del campo Daturi. Un tale intervento consentirebbe inoltre il raggiungimento sicuro dell'ultimo tratto di mura farnesiane prima dei Pontieri, per la mobilità ciclo-pedonale proveniente dal compartimento di Pza Cittadella.
A questo punto si prevede (ottimisticamente, va detto) di rimuovere gli insediamenti produttivi/commerciali appena a nord delle mura, potendo così procedere alla creazione di un ennesimo tratto del Parco delle Mura, accessibile sia dalla scalinata dei Pontieri, sia dai pressi del nuovo sottopassaggio ferroviario che parte da via XXI Aprile, sia (presumibilmente) da un nuovo varco posto tra i due precedenti. Infine, il superamento delle ultime due barriere fisiche, la ferrovia e il viadotto autostradale, verrebbe consentito da una intelligente opera di rialzamento del suolo a livello dell'argine. In questo modo si completerebbe il percorso città-fiume per quanto riguarda la viabilità ciclo-pedonale, e si darebbe la possibilità alla Vittorino da Feltre di espandersi ulteriormente.
In tutto questo, é previsto che la tangenzialina nord, oltrepassata la ferrovia, prosegua costeggiandola fino alla rotonda.

Cosa ne pensate di tutto ciò? Troppo bello per essere realizzabile?

Massimo Mazzoni ha detto...

a volte, per assurdo, penso che il limite di Piacenza sia l'avere troppe potenzialità che non riescono a connubiarsi con la scarsa ambizione dei suoi abitanti. Alcuni dei progetti presentati sono davvero suggestivi e, quello da te indicato, è sicuramentre uno dei più interessanti. L'area relativa al Polo di mantenimento pesante rappresenta l'area di recupero più estesa ed, allo stesso tempo di più complessa attuazione a causa della burocrazia che le aree militari comportano. La soluzione operata da FA+FB oltre ad essere ottima sembra attuabile, del resto, le suddette aree, devono essere restituite alla città nel vero senso della parola, devono perciò essere fruibili dalla citadinanza vivendole ed anche abitandole (la qualità e l'estetica delle nuove abitazioni dovranno essere dei fattori imprescindibili)diventando così parte integrante della città. Ovviamente, do come scontato l'abbattimento di tutta cinta muraria che si affaccia lungo Viale Malta.