Sorta nel 1055 come abbazia Benedettina, la chiesa è l'annesso convento, ebbero per secoli la funzione di ospitare i numerosi pellegrini che transitavano lungo la Via Francigena, una delle
arterie più importanti del medioevo che da Canterbury portava a Roma, passando anche per Piacenza.
Nel 1484 l'abbazia venne ceduta dai monaci Benedettini agli Olivetani che, tra il 1488 ed il 1520, si resero promotori della ricostruzione del tempio affidando il progetto all'architetto piacentino Alessio Tramello che, influenzato dal Bramante, nei suoi progetti sviluppa volumi lineari, classsici ed imponenti; tipiche caratteristiche dello stile Bramantesco.
San Sepolcro presenta una facciata imponente e severa, sovrastata da un timpano centrale che ne accentua il verticalismo. Alla chiesa si accede attraverso l'elegante sagrato che conduce al
portale d'ingresso, arricchito nel XVII secolo, da un frontone spezzato al cui interno è inserito l'emblema dei monaci olivetani. Il tempio presenta una pianta a croce latina con tre navate ricoperte da volte a botte ed a crociera. L'interno si presenta piuttosto scarno e l'unico elemento decorativo è costituito da un fregio monocromo che segue, all'altezza della trabeazione, tutto il perimetro della chiesa. Di estrema bellezza e suggestione sono i chiostri rinascimentali dell'ex monastero, attualmente inglobato nell'ospedale civile della città.
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