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domenica 6 novembre 2011

Piacenza, è un paese per vecchi?

Questo pensiero, negli anni, mi è "balenato" in mente in più di un'occasione. Spesso, ho negato a me stesso l'idea che la mia città fosse su certe questioni arretrata e con una mentalità troppo chiusa. Del resto, sarebbe una tipica caratteristica di una qualsiasi cittadina di provincia. Ma, con sommo rammarico, inizio a pensare che nella nostra realtà, sia molto più presente la componente distruttiva rispetto a quella costruttiva. L'importante è bloccare le iniziative altrui, qualsiasi esse siano. Nascono allora associazioni e comitati di ogni genere (alcuni li ritengo utilissimi), atti a bloccare qualsiasi manifestazione o locale pubblico reo del disturbo alla quiete pubblica.
Penso al comitato nato anni fa contro la possibilità di tenere concerti al campo Daturi, all'indignazione di alcuni cittadini, nata dopo spettacoli ritenuti volgari??? in un noto bar cittadino, all'obbligo di chiusura entro le 21:00 dell'IRISH PUB e della "battaglia" di alcuni residenti del pubblico passeggio, contro la "demoniaca" manifestazione del mecato europeo sul Facsal. Ovviamente, determinate problematiche, solo chi vive in questi posti le può capire fino in fondo. Purtroppo, inizio a pensare maliziosamente che, in realtà, esista in certe persone una insofferenza di fondo nel sopportare i disagi che certi luoghi di aggregazione giovanili e manifestazioni possono comportare; senza pensare però, anche agli aspetti benefici in termini turistici, economici e di sicurezza. Vorrei ricordare che, se la città avesse locali e strade "vissute" ovviamente civilmente dalla cittadinanza, non esisterebbe la "paura dell'uomo nero"... Se certi eventi: come il mercato europeo, quello del forte, quello dell'antiquariato, etc etc. non fossero ostacolati solo per il gusto di farlo, ma si cercasse di limare costruttivamente le lacune e i loro disagi, la città potrebbe realmente crescere e "maturare" nella propria mentalità. Noto invece, che è sempre più vivo che mai, il sentimento di bloccare a prescindere qualsiasi iniziativa fatta dal proprio rivale, che sia per questioni politiche o di semplice incompatibilità epidermica.
Amo la mia città, vorrei vederla migliorare e crescere; invece, la ritrovo sempre più ancorata a stupide ripicche di "campanile" che mi fanno capire che questa assurda mentalità è radicata in troppe persone e che, FORSE, è davvero un paese (città) per vecchi!


6 commenti:

Unknown ha detto...

Bravo. Bravissimo. Da ex organizzatore del concerto di Manu Chao al Daturi, di Tendenze e di tutte le manifestazioni collegate, il famoso capodanno in piazza con la Kocani Orchestra ("Oddio gli zingari nella nostra piazza") e tante altre, ho vissuto sulla pelle tutto quello che racconti. Sottoscrivo in pieno.

Massimo Mazzoni ha detto...

grazie Davide. Preferirei che le cose funzionassero maggiormente, evitando di esprimere polemicamente la mia continua delusione. Con rammarico, noto un'innata capacità di masochismo nei piacentini. Sappiamo lamentarci, ma piuttosto di fare fronte comune per migliorare la nostra realtà saremmo disposti a "tagliarci le palle" se delle proposte positive fossero avanzate da un qualsiasi concorrente... Intanto, a ripetizione, continuiamo a perdere occasioni di sviluppo a causa della nostra miopia.

Unknown ha detto...

Capisco lo scoramento. E infatti a un certo punto me ne sono andato e se devo vivere in un paesone almeno che ne abbia gli aspetti positivi e non solo il provincialismo soffocante. Avevo scritto una lunga lettera sul "malpancismo e affini". È un pistolotto, leggila solo in caso di insonnia... potrebbe aiutarti ;-)
http://appennino.blogspot.com/2005/09/le-occasioni-sprecate-articolo-su.html

Massimo Mazzoni ha detto...

ho letto il tuo articolo Davide, sottoscrivo in pieno.

Claudio ha detto...

Caro Massimo,
con il tuo articolo hai colpito al centro! Concordo totalmente con Te! Ho letto anche il pezzo scritto da Davide ed avendo la possibilità di confrontare la realtà dell'alta Valnure e della vicina Valceno che dista meno di 10 minuti di strada da casa mia, sostengo ogni riga scritta.

Massimo Mazzoni ha detto...

grazie Claudio. Farei volentieri a meno della ragione. Constatare sempre i nostri difetti non è una gran soddisfazione. Mi piacerebbe, ma è forse solo molto presuntuoso pensarlo, che certe considerazioni possano far riflettere almeno un'istante chi di dovere nella "sala dei bottoni"...