La giunta, probabilmente esaltati restauro conservativo attualmente in opera su Piazza Cavalli, sta valutando un progetto di riqualificazione urbana su Piazzetta Plebiscito.
L'intenzione è quella di ridare decoro a quest'angolo suggestivo del centro storico, ridando ad esso il giusto decoro. L'idea del comune sarebbe la seguente: La creazione di un info-point di Enia e, su richiesta del consigliere Galvani, l'inserimento di servizi pubblici sempre aperti per i disabili.
Inutile dire che quest'idea ha sollevato non poche perplessità. La piazzetta è un angolo bellisimo del centro storico, valorizzato dai bellissimi chiostri trecenteschi di San Francesco. Credo che sulla necessità di avere una città che possa garantire i servizi primari sia un atto dovuto e di assoluta civiltà e su questo non si discute. I miei, chiamiamoli dubbi, nascono per ben altri motivi. L'assessore Freda, sulle pagine dei quotidiani locali, ha criticato i censori, sempre critici e mai propositivi. Non credo di rientrare nelle attenzioni dell'assessore, non solo così presuntuoso, ma mi rispecchio perfettamente in quelli che criticano assiduamente le scelte di questa giunta. All'insediamento della seconda giunta Reggi ero piuttosto fiducioso sul futuro di Piacenza, si facevano progetti ambiziosi e, almeno a parole, si abusava della parola PARTECIPAZIONE. Invece, la mia impressione, è che la partecipazione che alcuni cittadini amanti della propria città vorrebbero dare inizi a dare fastidio. Nessuno vuole insegnare il lavoro a nessuno ma, resto fermamente convinto, che non si debba essere Renzo Piano per operare con un minimo di buon senso rispettando la storicità dei luoghi. Parlano di una struttura dal design compatibile (mah?) al contesto in cui essa verrà inserita, in cui troveranno sede i bagni e l'info-point di Enia. Per il mio modo di concepire le cose (evidentemente vetusto), i centri storici vanno salvaguardati nella loro integrità e, se posso avere dubbi sulla collocazione dei bagni per disabili (comunque necessari), trovo allucinante che si possa permettere la creazione di una struttura superflua e decontestualizzata come l'info-point di Enia.
Nessun commento:
Posta un commento