L’iscrizione più memorabile che troviamo in “via del guasto”, oggi via Garibaldi, al numero 69, vuole ricordare il più importante canonico della storia Piacentina, Pietro Maria Campi.
La sunnominata epigrafe è posta proprio sulla facciata della casa natale del canonico, dove nacque il 19 Maggio 1569 da Gentile Campi, orafo piacentino ma di origini lombarde, e Maddalena Bastardi originaria di Bologna. Egli ebbe da subito la vocazione religiosa; infatti, all’età di soli cinque anni vestì l’abito sacerdotale e fu promosso al pieno sacerdozio il giorno 12 Giugno 1593. Divenne in poco tempo canonico della basilica di Sant’Antonino, verso il 1600, ed invece il 7 Gennaio 1705 arrivò alla nomina di canonico del Duomo. Oltre che canonico, il Campi è senza dubbio ricordato a Piacenza come storico ma soprattutto come agiografo. La sua missione fu la ricerca, e dedicò molto tempo a questo estenuante lavoro tra i documenti storici e le fonti locali. Egli fu sicuramente il primo degli storici piacentini a setacciare archivi in patria, concependo un unico e ricco materiale pubblicato in parte in quell’opera in tre volumi denominata: “Dell’Historia Ecclesiastica di Piacenza”. Da questo immenso lavoro, ancora oggi gli storici moderni attingono fonti e dati per iniziare o proseguire le proprie ricerche. Il Campi come già indicato, fu un grande agiografo dei Santi Piacentini quali: S. Antonino, Giustina, Corrado, Raimondo Palmerio, Franca e della venerabile Margherita Antoniazzzi di Bardi di cui scrisse diversi volumi. Tutte le ricerche del Campi nacquero da una coscienziosa, accurata e puntigliosa ricerca di fonti tanto che Emilio Nasalli Rocca scrisse che: “[…] Le biografie del Campi hanno un fondamentale scopo encomiastico per la città e soprattutto di edificazione religiosa e divulgazione popolare”. Non di minore importanza nella sua vita, fu la collaborazione con Mons. Claudio Rangoni vescovo di Piacenza dal 1596 al 1618. Dal loro lavoro nacque l’opera di rinnovo della diocesi Piacentina conosciuta anche come “riforma tridentina a Piacenza”. A titolo di curiosità, si vuole riportare che una trasversale tra le vie Dante Alighieri e IV Novembre è intitolata al nostro Campi ed invece tutte le sue opere furono stampate dall’editore Bazachi che al tempo era il maggior esponente piacentino nel settore dell’editoria e della stampa. Pietro Maria Campi viene spesso confuso con il nipote omonimo e sempre canonico Piacentino che provvide tra l’altro alla stampa dell’opera più importante dello zio, Dell’Historia Ecclesiastica…, che ahimè non vide mai stampata. Pietro Maria Campi si spense nella sua casa natale il 9 Ottobre 1649. I funerali vennero celebrati nella Chiesa, ora soppressa, di S. Uldarico. Gli atti di nascita e morte sono oggi conservati presso la parrocchia di S. Giovanni in Canale.
foto e articolo di:
Claudio Gallini
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