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domenica 18 novembre 2007

La Coppa - Specialità piacentina, ma per quanto?

Piacenza, non tutti lo sanno, è l'unica provincia in Europa a vantare tre D.O.P. (Coppa, salame e pancetta piacentina) eppure, spesso i nostri prodotti non vengono sufficientemente pubblicizzati ed esportati e, come al solito, mi tocca fare il duro raffronto con i cuginetti snob, ma sicuramente più furbi ed audaci di Parma.
Entrambe le province vantano prodotti agroalimentari di elevato prestigio, ma i Parmensi, sia per lungimiranza, sia per una buona dose di furbizia, hanno sempre avuto il grande merito di valorizzare al massimo le loro eccellenze, creando di Parma un vero e proprio marchio riconosciuto ovunque.
Chi non conosce: Parmalat, Parmacotto, Parmigiano Reggiano, la Violetta di Parma o l'acqua di Parma? Diciamolo pure, han creato attorno al nome della loro città una fama che la rende la capitale della gastronomia italiana. Su questo nulla da ridire, hanno saputo fare un'operazione di marketing maestosa creando attorno alla realtà un movimento economico impressionante. Quello che non sopporto, è la loro tendenza di volersi appropriare delle NOSTRE eccellenze, ma mi fa ancora più irritare il fatto che noi puntualmente glielo permettiamo. E' notizia di oggi 18/11/07 che la Provincia parmense ha fatto richiesta del marchio DOP per la loro??? Coppa, richiesta che probabilmente verrà concessa. Se così fosse, sarebbe un ulteriore impoverimento per la nostra realtà agroalimentare a favore della loro, e come al solito noi piacentini finiamo per essere "cornuti e mazziati".

notizia tratta da: http://www.polisquotidiano.it

La Provincia di Piacenza ha criticato la richiesta di Parma di dotare di marchio dop un nuovo insaccato, la coppa di Parma, quando già esiste un’analoga Coppa piacentina già con marchio riconosciuto. Sul dop alla Coppa di Parma l’orientamento del ministero alle politiche agricole è favorevole. “Non lo trovo corretto – afferma Mario Spezia, vicepresidente della Provincia di Piacenza e assessore all’Agricoltura – e al di fuori delle norme vigenti. Sarebbe uguale il comportamento del Ministero se da Piacenza partisse una richiesta per avere riconosciuto il culatello di Piacenza? Non credo”.

Non dimentichiamoci, che da noi si producono vini DOC, il grana, ma soprattutto anche salumi di cui Parma si fregia del DOP come il culatello (come del resto evidenziava Spezia). Perchè allora invece di minacciare non iniziamo a muoverci come loro, richiedendo davvero il DOP per il nostro culatello e valorizzando in maniera più consistente i nostri prodotti?

4 commenti:

Unknown ha detto...

bisogna incazzarsi e subito!
basta parlare, azione anzi reazione!
ci hanno già derubato di tutto, ora BASTA!

clr ha detto...

Brutto segnale d'allarme... E' vero che noi e i nostri cugini siamo conosciuti in ambito Europeo come Foodvalley ma è pure vero che allora anche noi potremmo rivalerci sul crudo o sul fiocchetto o magari sui cacciatorini di Ferriere...

Massimo Mazzoni ha detto...

il segnale è molto brutto, specialmente considerando che storicamente Parma ci ha sempre "soffiato" tutto con grande maestria e noi, a nostra volta, siamo dei campioni nel perdere i "treni" quando passano. La questione della coppa sarebbe l'ennesimo episodio a noi sfavorevole. Bisogna riconoscerlo, i Parmigiani hanno uno spiccato spirito imprenditoriale, anche se talvolta questo è al limite della correttezza.
I nostri salumi non hanno nulla da invidiare ai loro,anzi! ritengo sia solamente una questione di marketing, il loro si esprime da anni a livelli altissimi, il nostro invece, sta ha iniziato da poco a compiere i primi passi importanti.
Come dicevo nel post, Parma ha fatto del suo nome un marchio di qualità, Chiunque, sa che a Parma di mangia bene, molto bene! A Piacenza, non solo si mangia ottimamente, ma si degustano anche ottimi vini locali, eppure il nome del nostro territorio se paragonato a quello parmense, non è minimamente conosciuto e questo dovrebbe far riflettere...

Anonimo ha detto...

Interesting to know.