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martedì 31 luglio 2018

Personalità piacentine... don Luigi Bearesi

Personalità piacentine... don Luigi Bearesi
di Claudio Gallini


Il prossimo due agosto si celebrerà l’anniversario della scomparsa del compianto don Luigi Bearesi

Quattordici anni fa si spegneva, presso la Casa del Clero di Piacenza, il sacerdote poeta e ricercatore della nostra città nato a Polignano di San Pietro in Cerro il 9 settembre 1931.




Don Luigi Bearesi
(immagine tratta da Banca Flash, periodico d'informazione della Banca di Piacenza, n.86)


Luigi Bearesi fu ordinato sacerdote nel 1955 e iniziò la sua attività ecclesiastica, come curato, alla chiesa della Santissima Trinità a Piacenza e fino al 1971 fu altresì il direttore dell’Ufficio missionario diocesano, collaborando dal 1964 anche con la parrocchia cittadina del Preziosissimo Sangue, nel quartiere Belvedere.

Nel maggio del 1972 fu nominato parroco a Muradello di Pontenure e dal 16 settembre 1985 fu incaricato come vicedirettore alla cancelleria della Curia vescovile oltre che assistente di Azione Cattolica dal 17 ottobre 1988. 


Nel 1990 rinunciò sia alla parrocchia, sia alla collaborazione con l’Azione Cattolica, dopo che fu nominato cappellano dell’oratorio di Guastafredda a Piacenza.


Rimasero tuttavia costanti le collaborazioni con le parrocchie del Preziosissimo Sangue a Piacenza, a Roveleto di Cadeo, a Pontenure, e con la chiesa di S. Anna a Piacenza.


Nel 2001, a causa della malattia, lasciò l’incarico presso Cancelleria della Curia vescovile.


La sua produzione culturale nel settore fu molto vigorosa, sia come collaboratore di mons. Guido Tammi, poi con iniziative personali per quanto riguarda lo studio del dialetto cui in seguito daremo cenno. 


Don Luigi Bearesi lo ricorderemo sempre per la sua intensa attività di poeta dialettale come documentano le numerose raccolte pubblicate su volumi o giornali locali. 


L’importante Vocabolario Piacentino – Italiano, edito dalla Banca di Piacenza, è stato frutto anche del suo lavoro; difatti collaborò assiduamente con mons. Tammi prima, e successivamente con Valentino Guglielmetti e Vittorio Curtoni sino alla pubblicazione, nel 1998, di quest’opera così fondamentale per lo studio del nostro dialetto.


Durante le esequie, celebrate il 3 agosto 2004 presso la cattedrale cittadina, l’allora vescovo della nostra diocesi, mons. Luciano Monari che presiedé assieme a mons. Antonio Lanfranchi, aprì la cerimonia con queste parole:




“Don Luigi Bearesi è stato un dono bello e grande che il Signore ha fatto alla nostra Chiesa. Di questo dono vogliamo ringraziarlo. Di don Luigi ringraziamo la sua testimonianza di fede, l’intelligenza, l’affabilità e il suo sorriso. “


Al termine dei funerali Marilena Massarini lesse una poesia scritta in dialetto che don Bearesi compose proprio per la sua dipartita, che vogliamo condividere.



Un cestino d’amore

Un ciastein d’amur

E quando io sarò morto da povero prete,

E quand me sarò mort da pret puvrein,

invece di una lacrima (vi chiedo) un sorriso,

inveci duna lägrima, un surris,

perché se durante la mia vita ho fatto del bene,

parché se in dla mè vita ho fatt dal bein,

spero di ottenere un posto in Paradiso.

Me sper d’avigh un post in Paradis.

Se invece talvolta sono stato un po’ birichino,

Se inveci sum astä un po’ birichine,

e forse anche con la calvizie o con i capelli grigi,

e furse con la platta o i cavì gris,

allora vorrei tanto un caro ricordo:

alura me vurrìss un ricurdein:

vi domando una preghiera, da buoni amici.

V’admand un’urassoòn da bon amis.

I denari nel borsellino non li ho mai accumulati,

i sod in dal bursein i’ho miä mücciä,

perché mi hanno sempre detto che è un brutto affare;

parché i m’hann seimpar ditt cl’è un gram lavur;

e quando essi sono arrivati, li ho dati in carità.

e quand i’enn vegn, i’ho datt in caritä.

Vi lascio un bel cestino che è pieno d’amore,

Av lass un bell ciastein cl’è piin d’amur,

da vivere in casa in chiesa e per la strada:

da viv in cà, in dla cesa e par la strä:

è il più bel regalo che ci dona il Signore.

A l’è al regàl pö bell ca dà al Signor.



Vogliamo ricordare infine una piccola parte della sua ricca produzione letteraria:

An gh’é pö ad religion, 1971.
Piccolo dizionario del dialetto piacentino, 1982.
Poesie di Faustini, 1978. 
Poesie di Carella, 1980.
Piaseinza at vöi bein, 1978.
Egidio Carella, 1982.

Infine vogliamo segnalare che la Banca di Piacenza, in occasione del decimo anno dalla sua scomparsa ha pubblicato un volume dal titolo "Inediti", per cura del prof. Luigi ParaboschiUn libro di poesie che inizia dalla conosciutissima An gh' é pò ad religion e che prosegue con altre composizioni inedite scelte dal prof. Paraboschi tra gli innumerevoli testi raccolti dallo stesso don Bearesi.










Claudio Gallini è perito industriale, appassionato studioso di storia locale e di dialetti, soprattutto dell’alta val Nure dove risiedono le sue radici.



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